Giro d’Italia 2019, Top/Flop del Giorno
La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2019.
TOP
Pello Bilbao (Astana): Vittoria di testa ancor più che di gambe quella del basco. Determinato a lanciarsi in fuga sin dalle prime battute di gara, anche se sulla carta il capitano doveva essere un altro, alla fine si ritrova davanti come migliore opzione del team e non sbaglia niente, correndo con intelligenza, nascondendosi fino a piazzare la stoccata al momento giusto. Come bonus, oltre all’abbuono, guadagna oltre un minuto sul gruppo, riposizionandosi anche in classifica generale.
UAE Team Emirates: La formazione di Valerio Conti onora la maglia rosa con una corsa generosa, sacrificando tutti per la causa del giovane corridore laziale, che solitamente è il primo a farlo per i suoi capitani. Encomiabili tutti, con Diego Ulissi in prima linea a tirare malgrado questa potesse essere una delle tappe più adatte a lui. Se il simbolo del primato è ancora sulle spalle del compagno, che ci mette del suo tirando anche in prima persona, non poco del merito è del livornese che per lunghi tratti è da solo a tirare.
Davide Formolo (Bora-hansgrohe): Nel finale sbaglia, troppo generoso e forse fiducioso nei suoi mezzi, ma la tappa odierna è un’altra dimostrazione della crescita del corridore veronese che comunque oggi guadagna oltre un minuto sugli altri uomini di classifica. La forma è sicuramente buona, con un pizzico di fortuna e un qb di tattica potrebbe togliersi grandi soddisfazioni in questo Giro.
FLOP
Nippo-Fantini-Faizanè: La formazione italo-nipponica ha uno stretto legame con l’Abruzzo, regione del suo secondo sponsor tra le altre cose, ma oggi è colpevolmente assente dalla fuga di giornata, con l’unico tentativo degno di nota arrivato peraltro fuori tempo. Non era certo semplice visto che il tentativo è venuto fuori di forza in un momento di grande concitazione e velocità, tuttavia era lecito probabilmente aspettarsi qualcosa in più dagli #OrangeBlue
Trek-Segafredo: Giulio Ciccone perde l’occasione buona spendendo troppo in pianura, finendo per ritrovarsi senza fiato quando parte Formolo. Nel finale provano a rilanciare l’azione per andare a riprendere la fuga e offrire al padrone di casa la possibilità di provarci, ma piuttosto che lasciar fare allo sfinimento gli uomini della Maglia Rosa, se ne avessero messo uno anche loro dall’inizio, o se si fossero decisi prima, le cose sarebbero potute andare diversamente (discorso simile per altre che si son viste davanti il tempo di un battito di ciglia prima della salita finale).
Tony Gallopin (Ag2r La Mondiale): Il francese gioca col fuoco e finisce per rimanere bruciato. Dotato di un ottimo spunto veloce oltre che di una discreta sparata, nel finale corre sempre di rimessa, deciso a puntare tutto sulla ruota di Formolo, senza mai collaborare per andare a riprendere i tentativi di attacco (il suo peraltro troppo telefonato). Alla fine riesce a battere il veronese, ma non è altro che il primo dei battuti.
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